Dal 12 al 16 aprile 2023 Fondazione OELLE, in collaborazione con L’Accademia di Belle Arti di Catania, ha prodotto e organizzato “Memoria del territorio, futuro delle immagini” un workshop di Irene Alison, con la partecipazione di Alessandra Pasquarelli che ha visto la partecipazione di 12 studenti del biennio di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Dalle provocazioni della pop art ai primi esperimenti di appropriation art negli anni 80, fino all’uso ricorrente di immagini vernacolari nella ricerca dei fotografi contemporanei, sempre pi spesso il fotografo si configura non tanto come creatore di immagini ma come artefice di quell’operazione di ricontestualizzazione in grado di dare a immagini preesistenti un significato completamente nuovo.
Partendo da una ricerca sul patrimonio iconografico locale – che pu avere ad oggetto uno specifico luogo/evento, centrale rispetto all’identit del territorio (ad es. la festa di Sant’Agata) – il corso ha analizzato la storia e possibilità espressive della narrazione attraverso le immagini d’archivio, guidando i partecipanti verso la costruzione di un progetto individuale realizzato (completamente o parzialmente) attraverso materiali fotografici “riciclati”, coordinandoli nella realizzazione di un quaderno fotografico collettivo che raccolga il lavoro di tutti.
L’esperienza partecipata del seminario Rivoluzione, democrazie e libertà, promosso nell’ambito dell’ottava edizione del Festival Taobuk, ideato e diretto da Antonella Ferrara, si conclude oggi, giovedì 20 Settembre, con l’assegnazione di otto borse di studio dal valore di 500 euro ciascuna agli studenti del Liceo Scientifico catanese Galileo Galilei diretto dalla preside Gabriella Chisari, grazie al supporto della presidente della Fondazione Oelle Ornella Laneri, convinta dell’importanza di investire sui giovanissimi, e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli diretto da Fiorinda Li Vigni.
Al progetto hanno partecipato ventitré studenti del Galileo, accompagnati dalla professoressa Nadia Cucinotta, durante gli incontri del 26 e 27 Giugno dal titolo “Rivoluzione, democrazie e libertà. A 50 anni dal Sessantotto” tenutosi all’Archivio Storico di Taormina alla presenza di Giuseppe Gembillo, docente di Storia della Filosofia dell’Università di Messina, Gianluca Lioni, autore de I grandi discorsi che hanno fatto la storia (Newton & Compton) e Stefano Azzarà dell’Università di Urbino, che ha moderato il seminario.
Gli studenti hanno prodotto degli elaborati su quanto appreso durante l’esperienza di Taobuk, valutati in modo congiunto dai tre promotori dell’iniziativa. Otto, dunque, i vincitori: Tresy Battaglia, Daniele Belfiore, Alessia Cannavò, Michelangelo Capizzi, Gabriele Crisci, Alfio Pappalardo, Giulia Pappalardo e Angelo Pettinato, che con le borse di studio hanno diritto a un soggiorno formativo a Napoli, durante cui assisteranno a uno spettacolo incentrato sulla figura di Eleonora De Fonseca Pimentel, protagonista femminile dei moti del 1799 a Napoli, e avranno la possibilità di visitare Palazzo Serra di Cassano, sede storica dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, e la splendida Cappella Sansevero. Prima di tornare sui banchi di scuola, con un’esperienza indimenticabile da aggiungere al proprio bagaglio culturale.
Dala Nasser è la vincitrice della prima edizione del premio ISOLA SICILIA 2022, assegnato oggi 5 novembre 2022 a Torino, nato dalla collaborazione tra Artissima, la più importante fiera d’arte contemporanea d’Italia, e Fondazione OELLE di Aci Castello (Catania). Dala Nasser è stata scelta tra gli artisti rappresentati dalle gallerie in fiera. ISOLA SICILIA è un format esperienziale dedicato agli artisti naviganti del terzo millennio atto a valorizzare la ricerca artistica contemporanea indirizzata al campo delle arti visive, fotografia, video, sound art e altro: azioni intese come attraversamenti culturali in Sicilia. L’artista vincitrice è presentata ad Artissima dalla galleria Deborah Schamoni di Monaco.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Etienne Bernard, direttore FRAC Bretagne a Rennes, Stefano Collicelli Cagol, direttore del Centro Pecci di Prato, e Francesca Guerisoli, direttrice del MAC Contemporary Art Museum di Lissone, con questa motivazione: Il premio va all’artista Dala Nasser per la portata della sua ricerca sull’idea di affrontare l’astrazione come territorio politico. La giuria riconosce la sua ambizione di sviluppare un’opera tanto tangibile quanto poetica. Ritiene inoltre che la residenza in Sicilia le darà l’opportunità di ampliare ulteriormente il suo lavoro che è un arcipelago profondamente personale e relazionale. << Per noi di Fondazione Oelle, dopo appena cinque anni di lavoro, è uno straordinario riconoscimento essere invitati alla più importante fiera d’arte italiana con il nostro premio ISOLA SICILIA 2022. La vincitrice, Dala Nasser, avrà l’opportunità di vivere una residenza da noi ad Aci Castello durante la quale potrà approfondire la sua ricerca sul concept “Sicilia, Isola tra le Isole”. Al termine della residenza, produrremo e organizzeremo una mostra, che sarà accolta in una delle location etnee nelle quali la nostra Fondazione è solita operare>>, afferma Ornella Laneri, presidente di Fondazione Oelle.
Caroline Ricca Lee vincono la seconda edizione del premio ISOLA SICILIA 2023, assegnato a Torino, nato dalla collaborazione tra Artissima, la pi importante fiera d’arte contemporanea d’Italia, e Fondazione Oelle Mediterraneo Antico ETS di Aci Castello (Catania).
La Fondazione Oelle promuove, per il secondo anno, il Premio ISOLA SICILIA che prevede la selezione, da parte di una giuria internazionale, di un artista tra quelli rappresentati dalle gallerie della fiera che avrà l’opportunità di vivere una residenza ad Aci Castello, in provincia di Catania, durante la quale poter approfondire la ricerca sul concept “Sicilia, Isola tra le Isole”. Al termine della residenza verrà prodotta e organizzata una mostra che sarà accolta in una delle location in cui la Fondazione è solita operare. Il progetto ISOLA SICILIA, format esperienziale dedicato agli artisti naviganti del terzo millennio, atto a valorizzare la ricerca artistica contemporanea indirizzata al campo delle arti visive, fotografia, video, sound art e altro: azioni intese come attraversamenti culturali in Sicilia.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Antonia Alampi (direttrice, Spore Initiative, Berlino), Caterina Riva (direttrice, MACTE, Termoli), Andrea Bellini (direttore, Centre d’Art Contemporain, Ginevra), con questa motivazione: La pratica di Caroline Ricca Lee, che spazia dalla scultura alla performance e all’installazione, si basa su una ricerca che ha per oggetto la multiforme identità nell’era post-coloniale. Nati e residenti in Brasile, l’artista di origine sino-giapponese, crea narrazioni suggestive combinando in assemblage, costumi e collage, elementi d’uso comune, oggetti simbolici e naturali, foto d’archivio, calchi in ceramica.
L’intreccio narrativo di ogni opera, con cui Caroline Ricca Lee getta un ponte tra il passato ancestrale e la contemporaneità, realtà e finzione, dà vita a un ritratto intimo dell’artista e al contempo aperto ad abbracciare la dimensione collettiva e comunitaria. La giuria ritiene che una residenza in Sicilia possa essere di stimolo per la ricerca di Lee sia a livello di materiali e tecniche che di racconti in una messa in relazione con il contesto siciliano, storico crocevia di identità, storie e culture. <<Per noi di Fondazione Oelle, dopo appena sei anni di lavoro, è un importante risultato consolidare il legame e le sinergie con la più importante fiera d’arte contemporanea italiana. Grazie al nostro premio “ISOLA SICILIA” assegnato a Caroline Ricca Lee, la progettualità che come Fondazione andremo a costruire con loro ci permetterà di apportare sul territorio un punto di vista diverso per interpretare la nostra contemporaneità, comprendendone tanto i drammi quanto la sconfinata bellezza; la potenza quanto le sue fragilità, in un contesto come la Sicilia, terra storicamente votata all’inclusione che vuol dire anche riscrittura dell’immaginario del nostro tempo>>, afferma Ornella Laneri, presidente di Fondazione Oelle
È Daniela Ortiz ad aggiudicarsi ad Artissima 2024 il PREMIO OELLE – MEDITERRANEO ANTICO | 3ª edizione, promosso dalla Fondazione OELLE ETS dal 2022. Il premio si propone di valorizzare la ricerca artistica contemporanea in particolare dei “Sud del mondo” nel campo delle arti visive, attraverso una residenza d’artista concepita come un attraversamento culturale tra la Sicilia, il Mediterraneo e il Paese d’origine della vincitrice. Al termine della residenza verrà prodotta e organizzata una mostra che sarà accolta in una delle sedi espositive della Fondazione etnea.
Daniela Ortiz (Cusco, Perù, 1985) è un’artista peruviana da sempre impegnata a indagare i complessi sistemi di potere politici, economici e culturali che governano il mondo, e in modo particolare i meccanismi istituzionali che esercitano violenza sulle popolazioni del Sud del mondo. Attraverso una sperimentazione linguistica che abbraccia un’ampia varietà di mezzi espressivi, dal video alla fotografia, dalla pittura alla performance, Ortiz crea narrazioni visive che esplorano criticamente le nozioni di razza, nazionalità, classe sociale, rivelando l’ideologia discriminatoria che si cela nelle strutture di potere coloniali e capitalistiche
Il Premio a Daniela Ortiz, presentata ad Artissima dalla galleria la veronica di Modica, è stato assegnato da una giuria di autorevoli esponenti di importanti istituzioni culturali internazionali: Katerina Gregos, direttrice, EMST The National Museum of Contemporary Art, Atene; Grazia Quaroni, direttrice, Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, Parigi; e Caterina Riva, direttrice, MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, Termoli.
La motivazione del Premio: la giuria ha scelto Daniela Ortiz per la sua continua ricerca e il suo impegno nelle strutture di potere e nelle disuguaglianze sociali, creando spazio e dando voce alle comunità emarginate. La giuria ritiene che Ortiz saprà interagire a fondo con l’ambiente di Catania, dove si svolge la residenza. Il suo lavoro sullo spazio pubblico e sociale, così come su temi come nazionalismo, militarismo, colonialismo e disuguaglianza di genere, ha dato vita a una pratica che risuona oltre i confini e le geografie, colmando il divario tra presente e passato e lavorando contro l’amnesia collettiva. La giuria ha notato con particolare interesse il fatto che Ortiz abbia costantemente rivalorizzato e lavorato con la cultura popolare, le usanze e le tradizioni locali, con un’enfasi sul fatto a mano, sull’artigianale e sull’intimo. La sua capacità di creare legami con i gruppi, le comunità e i territori con cui lavora la rende un’artista ideale per questa residenza. La giuria è convinta che il contesto culturale, sociale e storico della Sicilia e del Mediterraneo costituisca un terreno fertile per un’artista impegnata a esaminare le dinamiche interconnesse di capitalismo, commercio e potere.
Dal 12 al 16 aprile 2023 Fondazione OELLE, in collaborazione con L’Accademia di Belle Arti di Catania, ha prodotto e organizzato “Memoria del territorio, futuro delle immagini” un workshop di Irene Alison, con la partecipazione di Alessandra Pasquarelli che ha visto la partecipazione di 12 studenti del biennio di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Dalle provocazioni della pop art ai primi esperimenti di appropriation art negli anni 80, fino all’uso ricorrente di immagini vernacolari nella ricerca dei fotografi contemporanei, sempre pi spesso il fotografo si configura non tanto come creatore di immagini ma come artefice di quell’operazione di ricontestualizzazione in grado di dare a immagini preesistenti un significato completamente nuovo.
Partendo da una ricerca sul patrimonio iconografico locale – che pu avere ad oggetto uno specifico luogo/evento, centrale rispetto all’identit del territorio (ad es. la festa di Sant’Agata) – il corso ha analizzato la storia e possibilità espressive della narrazione attraverso le immagini d’archivio, guidando i partecipanti verso la costruzione di un progetto individuale realizzato (completamente o parzialmente) attraverso materiali fotografici “riciclati”, coordinandoli nella realizzazione di un quaderno fotografico collettivo che raccolga il lavoro di tutti.
L’esperienza partecipata del seminario Rivoluzione, democrazie e libertà, promosso nell’ambito dell’ottava edizione del Festival Taobuk, ideato e diretto da Antonella Ferrara, si conclude oggi, giovedì 20 Settembre, con l’assegnazione di otto borse di studio dal valore di 500 euro ciascuna agli studenti del Liceo Scientifico catanese Galileo Galilei diretto dalla preside Gabriella Chisari, grazie al supporto della presidente della Fondazione Oelle Ornella Laneri, convinta dell’importanza di investire sui giovanissimi, e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli diretto da Fiorinda Li Vigni.
Al progetto hanno partecipato ventitré studenti del Galileo, accompagnati dalla professoressa Nadia Cucinotta, durante gli incontri del 26 e 27 Giugno dal titolo “Rivoluzione, democrazie e libertà. A 50 anni dal Sessantotto” tenutosi all’Archivio Storico di Taormina alla presenza di Giuseppe Gembillo, docente di Storia della Filosofia dell’Università di Messina, Gianluca Lioni, autore de I grandi discorsi che hanno fatto la storia (Newton & Compton) e Stefano Azzarà dell’Università di Urbino, che ha moderato il seminario.
Gli studenti hanno prodotto degli elaborati su quanto appreso durante l’esperienza di Taobuk, valutati in modo congiunto dai tre promotori dell’iniziativa. Otto, dunque, i vincitori: Tresy Battaglia, Daniele Belfiore, Alessia Cannavò, Michelangelo Capizzi, Gabriele Crisci, Alfio Pappalardo, Giulia Pappalardo e Angelo Pettinato, che con le borse di studio hanno diritto a un soggiorno formativo a Napoli, durante cui assisteranno a uno spettacolo incentrato sulla figura di Eleonora De Fonseca Pimentel, protagonista femminile dei moti del 1799 a Napoli, e avranno la possibilità di visitare Palazzo Serra di Cassano, sede storica dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, e la splendida Cappella Sansevero. Prima di tornare sui banchi di scuola, con un’esperienza indimenticabile da aggiungere al proprio bagaglio culturale.
Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero – o piuttosto una visione – che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini.
Questa mostra parla di un collezionista d’altri tempi, romanticamente e fortemente legato ad una visione per la quale l’opera, nel valore artistico e unicità, l’unico simbolo in grado di rappresentare il suo amore per l’arte.