Il Progetto-evento, promosso da Fondazione OELLE Mediterraneo Antico, ha scelto Catania, in Sicilia, come luogo simbolo al centro di questo mare minacciato dall’inquinamento marino da rifiuti plastici, rilanciando un messaggio di riscoperta dei suoi valori di civiltà alla base della nostra identità collettiva
Il Progetto si avvale del patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle maggiori associazioni ambientaliste con la collaborazione di operatori del territorio, Capitaneria di Porto, Guardia Costiera, Accademia di Belle Arti
E’ la prima volta che il Terzo Paradiso viene realizzato in mare e con rifiuti plastici a sottolineare la grave minaccia ambientale che interessa il nostro mare dove l’85% dei rifiuti dispersi in acqua sono in plastica
L’opera collettiva più famosa di Michelangelo Pistoletto è stata eseguita per la prima volta in mare e con rifiuti plastici nel porto di Catania: una maestosa installazione di 30 metri per 12 eretta su di un pontone galleggiante e realizzata dagli stessi cittadini che hanno raccolto la plastica dal mare come gesto di responsabilità pubblica per fronteggiare l’inquinamento del Mar Mediterraneo.
Un happening corale di denuncia dell’emergenza ambientale, che porta la firma di uno degli artisti italiani viventi più apprezzati al mondo che non casualmente ha voluto Catania per realizzare la sua opera collettiva più nota. Una scelta simbolica per un territorio che è in posizione strategica nel Mar Mediterraneo – tema già molto caro all’artista piemontese – e che è stato da sempre motore di civiltà e progresso, oltre che teatro di scambi di informazioni e transazioni commerciali e quindi, a detta del maestro, una grande internet ante litteram. Forte di questi valori da riscoprire, è proprio dal Mediterraneo minacciato dall’inquinamento e dal cambiamento climatico che può ripartire un monito e un messaggio di identità e speranza per tutto il Paese, in controtendenza con l’immagine spesso solo emergenziale che risalta nelle cronache legate ai flussi migratori incontrollati.
L’opera si compone di tre cerchi che ricordano il segno dell’infinito in matematica, ma con un anello in più. “La sostenibilità ambientale si attua con il simbolo del Terzo Paradiso – ha commentato Michelangelo Pistoletto – Il Primo Paradiso è quello naturale, mentre il Secondo Paradiso, quello artificiale, è opera dell’uomo. Questo artificio, attraverso la prospettiva rinascimentale fino a oggi, ha portato allo sviluppo scientifico, ma anche allo sfruttamento della natura e al consumismo che ne è derivato, degradando e distruggendo questa natura. Adesso è arrivato il momento che la scienza si assuma la responsabilità di un progresso che ci riporti alla natura, in un nuovo equilibrio che possa determinare il terzo stadio necessario dell’umanità, cioè il Terzo Paradiso».
Con questa visione, il Terzo Paradiso è divenuto fin dalla sua presentazione alla Biennale di Venezia del 2015, un’opera partecipata con oltre 900 eventi organizzati in tutto il mondo, e un simbolo di sviluppo sostenibile. Centinaia di città del mondo lo hanno ospitato: dalla sede Onu a Ginevra, all’atrio della sede del Consiglio dell’Unione Europea durante il semestre di presidenza italiana; dall’entrata del Louvre fino all’isola di Cuba.
“Le energie creative che hanno riempito lo spazio del porto, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania, i giovani della Scuola Media Svizzera e i liberi cittadini hanno interpretato con chiarezza la provocazione artistica di Pistoletto – ha dichiarato il direttore di Fondazione OELLE, Carmelo Nicosia – Il segno dell’infinito come propulsore di cambiamenti e dialogo tra culture, e la plastica forgiata a trasmettere colori e sensazioni e che assume le forme dell’arte, come immagine accattivante ma che può nascondere una “estetica” della tragedia”.
Il Terzo Paradiso resterà esposto al pubblico nel porto di Catania fino al 15 luglio come luogo di stimolo e riflessione sui temi della sostenibilità, per poi essere avviato a smaltimento e riciclo dagli operatori competenti per lo smaltimento dei rifiuti in porto. A Catania l’artista Michelangelo Pistoletto e i valori della difesa dell’ambiente saranno celebrati anche attraverso un’instant exhibition, in corso da oggi al 15 luglio alla fON Art Gallery della Fondazione Oelle Mediterraneo antico, presso il Four Points by Sheraton Catania (Via Antonello da Messina 45, Aci Castello, apertura h24). La mostra prevede gli studi e i bozzetti per l’allestimento dell’opera disegnati da Aldo Zucco, docente della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania; le fotografie del making of del Progetto (dalle giornate di raccolta della plastica organizzate insieme a Legambiente Sicilia alla realizzazione esecutiva del Terzo Paradiso da parte della Scuola Svizzera Catania e, soprattutto, degli studenti dell’Accademia) scattate da Ivan Terranova assistente volontario della Scuola di Fotografia e Video dell’Accademia, diretta da Carmelo Nicosia; due disegni di Michelangelo Pistoletto; e un video sul “Terzo Paradiso” nel mondo prodotto dalla Cittadellarte-Fondazione Pistoletto Onlus. All’artista l’Accademia di Belle Arti di Catania ha conferito la laurea honoris causa.
“Impegnarsi per un mondo più sostenibile riguarda tutti noi e io stessa, come imprenditrice che ha sposato questa filosofia, mi interrogo ogni giorno su come posso fare di più e meglio – ha dichiarato la presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo antico, Ornella Laneri – Come Fondazione abbiamo voluto questo Progetto con l’obiettivo di stimolare questa presa di coscienza, individuale e collettiva. Ma anche per contribuire a creare opportunità di sviluppo e nuove progettualità che restituiscano valore al territorio”.
Nel Mediterraneo si concentra il 7% della microplastica dispersa a livello globale, e secondo il Ministero dell’ambiente, i materiali plastici rappresentano l’85% dei rifiuti trovati in mare e lungo le coste, con oltre 8 milioni di tonnellate di plastica riversate ogni anno.
Il Progetto, che fa parte delle iniziative del Festival dello Sviluppo Sostenibile di Avis, si avvale del Patrocinio del Ministero dell’ambiente e delle associazioni ambientaliste: Fondazione Cetacea, Cittadinanzattiva Sicilia, Italia Nostra Catania, Legambiente, Marevivo, WWF. Hanno collaborato operatori e istituzioni del territorio, tra cui Guardia Costiera, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale Catania, Accademia di Belle Arti di Catania. Media partner è Italiachecambia.
Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero – o piuttosto una visione – che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini.
Questa mostra parla di un collezionista d’altri tempi, romanticamente e fortemente legato ad una visione per la quale l’opera, nel valore artistico e unicità, l’unico simbolo in grado di rappresentare il suo amore per l’arte.